Il segreto industriale e il segreto commerciale riguardano informazioni generalmente non note al pubblico che hanno un valore economico in quanto mantenute segrete all’interno dell’azienda. Al contrario di brevetti o design, la cui protezione passa attraverso la pubblicazione della rispettiva domanda di brevetto/registrazione, per i segreti commerciali vale il principio opposto: la loro divulgazione deve quindi essere prevenuta mediante opportune misure di segretazione fisiche, procedurali e contrattuali.

Un “know-how” deve essere costituito da informazioni (prevalentemente “tecniche” ma all’occorrenza anche di tipo diverso, come ad esempio le liste clienti) che siano riservate/confidenziali.
Queste informazioni devono essere sottoposte ad opportune “misure di segretazione”, che possono essere di tipo fisico (es: conservazione sottochiave o in zone ad accesso limitato), informatico (es: password per l’accesso ai server, criptazione dei documenti o delle comunicazioni) o legale (es: contratti dei dipendenti con clausole di riservatezza, non-disclosure-agreements).

In quanto tali, il know-how o il segreto industriale esistono già in capo al soggetto titolare, purché siano presenti le sopra citate misure di segretazione e purché sia “delimitato” in maniera oggettiva l’ambito delle informazioni di valore. La sua tutela è “eterna”, o quantomeno vale fino a quando queste informazioni vengono divulgate al pubblico.

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