Autore: Simone Milli

Articolo pubblicato in Bugnion News n.32 (Gennaio 2019)

Il 4 Dicembre 2018 si è tenuta all’Aia la prima conferenza di carattere internazionale organizzata dall’Ufficio Europeo dei Brevetti sulla brevettabilità delle applicazioni blockchain.

Sede della conferenza il palazzo dell’EPO a Rijswijk (Olanda).

Il presidente Antònio Campinos  ha pubblicizzato la conferenza con queste parole:

As blockchain technology is applied in an increasing number of technical areas, more and more inventions involving its use are proving to be patentable. But to truly capitalize on these opportunities, we have to have a comprehensive understanding of the various related issues.”.

E’ evidente che, l’EPO, si è già attivato  – sia in termini di risorse che di competenze – per essere in grado di gestire domande di brevetto su queste nuove tecnologie.

L’interesse attorno a questo settore è enorme, lo dimostra solo il fatto che più di 300 persone di tutte le nazionalità (provenienti sia dagli studi di consulenza che dall’industria) erano presenti ad ascoltare la conferenza.

I dati presentati da Yann Ménière, Chief Economist dell’EPO, danno subito una idea del fenomeno: è evidente un aumento esponenziale a partire dal 2016 del numero di domande di brevetto depositate per tecnologie basate sulla blockchain.

 

 

 

 

 

 

Source: Yann Ménière presentation at the Patenting Blockchain conference

 

 

I paesi in cui vengono depositate più domande per le tecnologie basate sulla Blockchain sono Cina ed USA.

 

 

 

 

 

 

Source: Yann Ménière, presentation at the Patenting Blockchain conference

 

Molte persone hanno atteso con trepidazione la risposta alla domanda: “che cosa è brevettabile delle applicazioni Blockchain?

Koen Lievens, ICT director dell’EPO, ha esposto l’orientamento dell’EPO su questo argomento.

Innanzitutto, occorre fare un distinguo fra applicazioni “core blockchain” e “applied blockchain”. Le prime, sono applicazioni in cui l’innovazione risiede nella struttura e nei meccanismi di base della blockchain, mentre le seconde sono applicazioni in cui l’innovazione consiste nei processi / sistemi interfacciati con la blockchain.

 

 

 

 

 

Source: Koen lievens presentation at the Patenting Blockchain conference

Le tecnologie basate sulla Blockchain, secondo l’EPO, verranno esaminate con gli stessi criteri adottati per le cosiddette “computer implemented invention” (CIM).

Tale affermazione ha senz’altro rassicurato gran parte della platea: come noto per avere la brevettabilità delle cosiddette  “computer implemented invention” è necessario che si abbia un “ulteriore effetto tecnico” che vada oltre la mera automatizzazione.

Risulta evidente la presenza di una zona di grigio di brevettabilità, in particolare per quelle applicazioni il cui scopo tecnico sia la automatizzazione di un business, e perciò ricadano più nella sfera dei cosiddetti business method (soprattutto per quanto riguarda le applied blockchain application).

In sintesi, la conferenza dell’EPO ha posto in evidenza il forte trend di crescita di questo settore e come l’EPO si stia preparando per affrontare la nuova sfida tecnologica.

 

© BUGNION S.p.A. – Gennaio 2019