Brevetto? No grazie, almeno per questa volta. L’azienda farmaceutica Moderna ha infatti deciso di rinunciare a rivendicare i propri diritti di Proprietà Intellettuale sul vaccino anti Covid-19 per 92 Paesi a basso e medio reddito.
Ma cosa significa esattamente? “Formalmente – commenta Andrea Delbarba, consulente Brevetti di Bugnion Spa specializzato nel settore chimico e farmaceutico – una società può decidere se azionare i propri diritti di Proprietà Industriale o non azionarli. Ricordiamo, infatti, che un brevetto conferisce il diritto di escludere terzi (ius excludendi alios, ndr) dall’usare, vendere, commercializzare o importare l’invenzione brevettata nei Paesi dove il brevetto viene concesso. Pertanto – prosegue Delbarba -, Moderna ha semplicemente deciso che, nei 92 Paesi selezionati, non azionerà i propri diritti riguardanti il vaccino contro il Covid-19”.
Di fatto quindi il colosso americano del biotech mette la sua tecnologia a completa disposizione delle aziende che servono i mercati dei Paesi più fragili, per produrre il vaccino anti Covid (limitatamente ai 92 Paesi selezionati) senza doverne pagare i diritti, rendendo così le cure più accessibili a tutti.
“Una scelta molto altruista e per il momento isolata, visto che le altre case farmaceutiche non si sono espresse sull’argomento – chiarisce Andrea Delbarba -. Un esempio che riporta alla mente quello dello scienziato statunitense Jonas Salk, che negli anni ’50 mise il suo vaccino antipolio sul mercato senza alcun brevetto, rinunciando ai profitti. Una decisione che gli valse l’appellativo da parte della National Foundation for infantile paralysis di “padre adottivo dei bambini di tutto il mondo”.
L’annuncio è arrivato dalla stessa Moderna, azienda con sede a Cambridge, Massachusetts, durante la presentazione della nuova strategia sul fronte dei vaccini nell’ambito del Gavi Covax Advance Market Commitment (AMC), il programma per l’accesso equo ai vaccini lanciato al Global Vaccine Summit, che si è tenuto nel Regno Unito nel giugno 2020. Un programma ambizioso, che consentirebbe alle popolazioni più fragili di raggiungere un livello medio di copertura contro il Covid del 45% entro la metà del 2022, sulla base di un regime di vaccino a due dosi.
In tutti gli altri Paesi che non fanno parte di questo gruppo, invece, l’azienda continuerà a far valere il rispetto della Proprietà Intellettuale, sebbene i vertici di Moderna si siano già detti disponibili a concedere in licenza a tutti i produttori la loro tecnologia per i vaccini Covid-19 a condizioni “commercialmente ragionevoli”.