Comfort e sicurezza, in salsa “smart”. Arriva dalla casa motociclistica giapponese Honda un brevetto che guarda lontano: oggetto dell’invenzione è un nuovo modello di parabrezza intelligente, in grado di adattarsi alle esigenze di ogni singolo pilota e che ha l’obiettivo di migliorare la visibilità, limitare il rumore e garantire un’adeguata protezione contro il vento.
Un’invenzione che può non sembrare di per sé “epocale”, forse, ma che rappresenta una tappa di avvicinamento a quelle moto del futuro a cui la casa del Sol Levante sta mirando: sono diversi infatti i sistemi a controllo vocale su cui Honda sta lavorando, e in questo senso anche la “semplice” riduzione del rumore può diventare un fattore determinante per rendere questi sistemi correttamente fruibili.
Come funziona
La domanda di brevetto per il parabrezza elettronico a regolazione automatica di Honda, depositata in Giappone, evidenzia diverse componenti a corollario di questa tecnologia: un microfono montato sul casco del pilota oppure direttamente sul serbatoio, per “registrare” l’intensità del rumore della moto, e due telecamere, posizionate sugli specchietti e rivolte verso il viso del pilota. Queste diventano fondamentali per misurare l’altezza dello sguardo del guidatore e alzare o abbassare di conseguenza il parabrezza, in modo da non intaccare la visibilità complessiva.
Questi strumenti lavorano insieme a un interruttore di controllo e trasmettono le loro informazioni a un’ECU che controlla il parabrezza attraverso un apposito sistema di regolazione elettrica.
Regolazione smart ma anche manuale
Il sistema è in grado di adattarsi automaticamente alle differenti condizioni di guida, ma ovviamente tutti i comandi possono essere gestiti anche dal pilota stesso tramite i comandi posizionati sul manubrio, in modo che quest’ultimo possa decidere se dare priorità alla protezione dal rumore causato dal vento oppure alla migliore visibilità della moto.
Nel primo caso il parabrezza potrebbe occasionalmente avvicinarsi ai limiti dell’“altezza occhi” nel tentativo di ridurre al minimo il rumore. Nel secondo invece resterà più alto per non rischiare di intralciare lo sguardo del pilota, anche a scapito del maggiore rumore.
Tecnologia in sella
Come detto dunque questo brevetto si pone come ulteriore tappa nel cammino di Honda verso moto sempre più confortevoli e sicure, anche grazie agli “innesti” tecnologici. Basti pensare al progetto di introduzione di elementi come radar anteriori e posteriori e dei sistemi di assistenza alla guida.
Di sicuro però, a Honda può già essere riconosciuto il merito di aver preso un elemento spesso considerato poco utile dai motociclisti e spesso legato a una percezione prettamente estetica, come il parabrezza, per trasformarlo in qualcosa di utile e davvero funzionale.