Articolo pubblicato su Aippi News
Ho avuto il piacere nei mesi di settembre e ottobre 2020 di collaborare attivamente con il giornalista Manuele Bonaccorsi alla preparazione dell’inchiesta giornalistica dedicata ai vaccini per il coronavirus andata in onda il 16 novembre scorso all’interno della trasmissione Report, con il titolo “I segreti del virus dello scimpanzé”.
L’inchiesta si prefiggeva di ricostruire l’origine del vaccino per il coronavirus di Oxford-AstraZeneca, basato sulle piattaforme adenovirali, attualmente in fase di test clinici.
L’adenovirus è un virus degli scimpanzè che può essere utilizzato come veicolo per trasportare un antigene all’interno delle cellule e scatenarne la reazione immunitaria necessaria per proteggere l’organismo da successive infezioni dello stesso virus. Questo concetto è, quindi, impiegabile anche alla messa punto di un vaccino contro il coronavirus responsabile dell’attuale pandemia.
Come è noto, lo sviluppo del vaccino Oxford-AstraZeneca ha visto la collaborazione di expertise italiane derivante da ricercatori e Società alla nascita italiane.
Una di queste aziende, l’I.R.B.M di Pomezia aveva generato la fuoriuscita di un gruppo di ricerca specializzato sui vaccini all’epoca della vendita del sito da parte della multinazionale Merck. Il gruppo di ricercatori aveva prima fondando una società italiana finanziata da Merck, e successivamente incorporata in MSD Italia S.p.A., e poi le aziende italiane/svizzere Okairos e Reithera.
L’Okairos svizzera era stata venduta, insieme ai brevetti su queste piattaforme adenovirali di cui era titolare, a GSK Biologicals, una costola della multinazionale britannica GlaxoSmithKline (GSK), anch’essa coinvolta nello sviluppo di vaccini per il coronavirus basati sulle piattaforme adenovirali.
Reithera, azienda italiana fondata dallo stesso gruppo di ricerca sui vaccini, dopo la vendita di Okairos alla multinazionale GSK, sta collaborando con l’Istituto Spallanzani per lo sviluppo di un vaccino basato sui virus di gorilla, con una funzione simile a quella degli scimpanzè, ricevendo anche finanziamenti statali.
Insieme ai miei colleghi di studio Andrea Delbarba e Claudia Finetti del team di professionisti che si occupano di brevetti chimici e biotecnologici, attraverso indagini nelle banche dati brevettuali, abbiamo aiutato il giornalista di Report non solo a ricostruire la titolarità delle privative brevettuali aventi ad oggetto le piattaforme adenovirali, ma anche a comprenderne la loro portata scientifica e legale. Infine, attraverso analisi delle visure e dei contratti societari abbiamo chiarito i passaggi di titolarità dei brevetti e le trasformazioni delle aziende coinvolte.
Il lavoro di ricerca ed analisi si è concluso con un’intervista alla sottoscritta all’origine della durata di circa 30 minuti, è stata molto accorciata per esigenze editoriali ed inserita nella narrazione del servizio.
L’inchiesta è disponibile su RaiPlay