Il 2 novembre 2023 è uscito il nuovo singolo dei Beatles Now & Then dopo 53 anni dallo scioglimento della band e 40 dalla morte di John Lennon.
In passato erano già stati pubblicati brani inediti dei Fab Four come Real Love nel 1996 ma Now & Then era stata registrata come demo da John Lennon al pianoforte negli anni ’70 del secolo scorso e, finora, era rimasta inedita.
La storia
Il viaggio verso la finalizzazione di Now and Then si è svolto nell’arco di cinquant’anni.
La demo di John Lennon fu elaborata per la prima volta nel febbraio 1995 da Paul, George e Ringo come parte del progetto The Beatles Anthology, ma rimase incompiuta a causa della insormontabile sfida tecnologica di ‘ripulitura’ della voce che John aveva registrato sulla ormai celebre cassetta “For Paul”, destinata all’amico.
Infatti, i bassi del pianoforte rendevano impossibile ascoltare la voce di Lennon con chiarezza.
Poi, quella cassetta è stata consegnata da Yoko Ono a McCartney nel 1994. Ma per anni sembrava che il brano completo non potesse mai vedere la luce.
La tecnologia dell’Intelligenza Artificiale come soluzione a un problema
Il 2022 ha cambiato questo scenario in un modo inaspettato: un software sviluppato da Peter Jackson e dal suo team, ha finalmente aperto la strada alla separazione della voce di Lennon dalla melodia del pianoforte.
La registrazione originale ha potuto così essere ‘ripulita’ per essere poi riutilizzata, insieme ad un nuovo arrangiamento musicale.
Tale lavoro è stato voluto e patrocinato dagli stessi Beatles, dando vita a una celebrazione della grandezza della Band nel panorama musicale mondiale.
Now & Then riflette, inoltre, la grande passione che i Beatles hanno sempre avuto per la tecnologia.
Paul McCartney ha dichiarato che il brano non conterrebbe nulla di “artificiale”, la traccia audio infatti era già esistente e sarebbe stata solo accoppiata da un nuovo arrangiamento, sfruttando l’IA.
Intelligenza Artificiale e diritto d’autore
Avevamo trattato l’argomento anche nel nostro articolo AI e diritto d’autore: la nuova legislazione del Parlamento europeo. La musica è uno dei tanti campi di applicazione di questa tecnologia, in cui si è diffusa la pratica della generazione di brani musicali tramite l’Intelligenza Artificiale, a partire dalla voce o dal lavoro creativo altrui. Il diritto d’autore protegge le “opere dell’ingegno umano” di carattere creativo, qualunque sia il modo, la forma o l’espressione utilizzata. Nel caso di Now and Then, in cui l’IA è stata utilizzata in maniera minima e comunque sotto lo stretto ‘controllo’ dei legittimi proprietari dei diritti (i Beatles, appunto), la questione delle autorizzazioni parrebbe non porsi.
Il parere dell’Avv. Vieri Canepele
Cosa potrebbe succedere, invece, se lo ‘stem’, cioè la componente isolata del pezzo originale, venisse ricombinata da terzi, non titolari né autorizzati dagli stessi? O anche se la parte originale venisse completamente rivisitata dall’AI, per dare origine ad una componente scarsamente riconducibile a quella originale?
A completare il quadro già di per sé complesso vi è, infatti, la questione del sampling, cioè dell’estrazione di una porzione di un audio o video per il reimpiego e la rielaborazione al fine della creazione di una nuova ed ulteriore opera.
Gli stems, nel mercato della tecnologia discografica e video sono stati attualmente divulgati al grande pubblico, permettendo, per quanto riguarda la prima, di isolare la melodia, dalla parte strumentale, dai bassi e dalla batteria.
Il che chiaramente apre la strada ad una serie potenzialmente infinita di combinazioni di remix o remaster, impiegando almeno una delle parti ‘originali’ con altri apporti potenzialmente ‘creativi’ ed ‘originali’ a loro volta.
A seconda dei casi, il problema della violazione dei diritti d’autore dei creatori (e di chi gestisce i diritti ‘connessi’) può e deve porsi. Ma nel caso dei Beatles, i Fab Four sono riusciti a mettere la tecnologia al servizio della creatività, ed a completarla, per regalare a tutti i loro numerosissimi fan un nuovo, incredibile, pezzo.