Articolo pubblicato in Bugnion News n.12 (Ottobre 2015)
Le vacanze ormai trascorse continuano a vivere nei nostri ricordi, ricordi che spesso si imprimono non solo nella memoria sub-corticale, ma anche e soprattutto nella meno prosaica ma a volte più affidabile memoria che associamo al mondo digitale, soprattutto attraverso i social network.
Chi di noi, infatti, non ha indugiato nel riprendersi accanto ai meravigliosi monumenti che costellano e caratterizzano la nostra meravigliosa Europa?
I più attenti alle problematiche attinenti allo strano mondo dell’Intellectual Property, tuttavia, a volte si saranno chiesti se vi fossero limitazioni o divieti connessi alla riproduzione fotografica di monumenti, o anche semplicemente di paesaggi naturali particolarmente caratterizzati.
Utile sapere che, proprio mentre verosimilmente chiudevamo le valigie – Luglio 2015 -, il Parlamento Europeo si è espresso in merito alla riforma sul diritto d’autore, riforma che aveva richiamato l’attenzione sulla pericolosità di un’eventuale legge sul copyright dei monumenti pubblici.
Un progetto di riforma che si basava su una anacronistica imposizione, secondo la quale ‘l’uso commerciale delle fotografie, del materiale video o altre immagini delle opere che sono posizionate in modo permanente in luoghi pubblici fisici debba essere sempre soggetto ad autorizzazione preventiva dell’autore o dell’intermediario che agisce per loro conto’. Riforma anacronistica appunto, in quanto, pur se in risposta al lodevole obbiettivo di fornire regole di base comuni a tutti i paesi membri UE, avrebbe reso obbligatorio l’ottenimento di una autorizzazione anche per una attività come la condivisione delle immagini su un social network.
A tal proposito, sottolineiamo l’importanza di una normativa garantista nei confronti della libera espressione, e quindi anche della libertà di riprendere e condividere con amici e conoscenti indimenticabili momenti quali la visita a monumenti od a particolari località.
Se invece fosse stata approvata la riforma come presentata – a titolo esemplificativo – per apparire sul web senza autorizzazione l’immagine del Partenone avrebbe dovuto essere oscurata rendendo di fatto non visibile l’opera architettonica.
In Italia, d’altra parte, la legislazione risalente al 1941 non vietava, ma nemmeno consentiva la riproduzione fotografica di monumenti pubblici, visto che non esiste una vera e propria legislazione che disciplini questo elemento. Dopo un lungo dibattito, nel 2007 si è presa la decisione di restringere l’uso di fotografie raffiguranti opere architettoniche di progettisti ancora in vita, o morti da meno di 70 anni, estendendo così alle opere pubbliche l’efficacia di una norma già prevista dalla legge sul diritto d’autore.
A livello europeo, con un voto finale che ha visto favorevoli ben 502 Europarlamentari, si è quindi deciso di fare un passo indietro sulla strada dell’armonizzazione del diritto di panorama, ma un deciso balzo in avanti verso la difesa di una libertà ormai irrinunciabile per i più, lasciando quindi agli Stati membri ‘la possibilità di inserire la cosiddetta clausola sulla libertà di panorama nella propria legislazione sul copyright, per consentire a chiunque di usare tali riproduzioni senza previa autorizzazione’.
…e buon selfie a quei pochi ma affezionati lettori di questa newsletter…
© BUGNION S.p.A. – Ottobre 2015