Come è sotto gli occhi di tutti, l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta conoscendo una crescita esponenziale, rivoluzionando settori diversificati e ridefinendo il concetto stesso di innovazione tecnologica.
Questa esplosione di innovazione è stata fra l’altro anche documentata in un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), che ha analizzato oltre 54.000 domande di brevetto depositate nell’ultimo decennio, con un sorprendente 25% depositato solo nel 2023.
Fonte: Generative Artificial intelligence, Patent Landscape report 2024, WIPO
L’esplosione delle domande di brevetto legate alla GenAI, e il termine “esplosione” è certamente fra i più azzeccati, è un indicatore chiave della rapidità con cui questa tecnologia sta avanzando, nonché della competizione globale che ne deriva, con la Cina saldamente in testa.
Cercheremo di esplorare l’evoluzione del panorama dei brevetti nell’intelligenza artificiale generativa, analizzando le dinamiche che stanno plasmando il futuro dell’innovazione e della proprietà intellettuale in questo settore.
Il rapporto tra innovazione tecnologica e attività brevettuale è molto stretto e d’altro canto anche piuttosto complesso. I brevetti, in quanto strumenti legali che conferiscono diritti esclusivi su invenzioni, sono un indicatore fondamentale della “vitalità” di un settore tecnologico. La rapida crescita del numero di brevetti legati alla GenAI riflette non solo l’avanzamento della ricerca scientifica, ma anche l’importanza strategica che le aziende attribuiscono alla protezione delle loro innovazioni basate sulla GenAI.
E’ da rilevare che i brevetti nel settore della GenAI non riguardano solo le tecnologie di base, come gli algoritmi e i modelli di apprendimento automatico, che possono o meno essere applicati a tecnologie tradizionali (impianti, macchine, apparati di produzione o processo) o essere implementati mediante calcolatori di tipo tradizionale, ma si estendono anche alle applicazioni specifiche, come la generazione automatica di contenuti, la sintesi vocale e la creazione di immagini digitali, che sono in sempre più rapida espansione.
Volendo analizzare la distribuzione geografica relativi ai depositi brevettuali afferenti la GenAI, è da rimarcare che il ruolo della Cina nel panorama globale dei brevetti legati alla GenAI è assolutamente dominante. Tra il 2014 e il 2023, la Cina ha depositato oltre 38.000 brevetti in questo settore, superando di gran lunga gli Stati Uniti, che occupano la seconda posizione con circa 6.300 brevetti. Questo dominio cinese non è solo quantitativo, ma anche qualitativo: molte delle innovazioni brevettate in Cina riguardano tecnologie all’avanguardia che stanno definendo gli standard globali nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il seguente grafico riassume la distribuzione geografica delle domande di brevetto, basandosi sulla territorialità dell’azienda / ente richiedente.
Fonte: Generative Artificial intelligence, Patent Landscape report 2024, WIPO
La strategia cinese di investimento massiccio in ricerca e sviluppo, combinata con politiche governative che promuovono l’innovazione tecnologica e la proprietà intellettuale, ha portato il paese a una posizione di leadership. Le aziende cinesi, in particolare colossi come Tencent, Ping An Insurance, e Baidu, sono tra i principali depositanti di brevetti a livello mondiale. Le aziende cinesi, in particolare, si distinguono anche per la loro capacità di tradurre queste innovazioni in vantaggi competitivi sul mercato. Tencent, ad esempio, non solo guida la classifica mondiale dei brevetti nel settore della GenAI, ma sta anche integrando queste tecnologie in una vasta gamma di prodotti, dalle piattaforme di social media ai servizi finanziari.
Accanto alle aziende, le istituzioni di ricerca svolgono un ruolo cruciale; questa sinergia tra ricerca accademica e innovazione industriale è uno dei motori principali dell’espansione della GenAI in Cina, contribuendo a consolidare la posizione del paese come leader globale.
La seguente rappresentazione mostra, a livello dimensionale, i nominativi delle aziende o organizzazioni maggiormente attivi nel deposito di brevetti a livello di GenAI.
Fonte: Generative Artificial intelligence, Patent Landscape report 2024, WIPO
Ad ogni modo, non è certo da trascurare il fatto che gli Stati Uniti e la Corea del Sud continuano a giocare un ruolo importante. Negli Stati Uniti, aziende come IBM e Alphabet/Google sono tra i principali depositanti di domande di brevetto legate alla GenAI. IBM, in particolare, è nota per il suo vasto portafoglio di brevetti nel campo dell’IA, che riflette un impegno a lungo termine nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie avanzate.
La Corea del Sud, con oltre 4.100 domande di brevetto depositate tra il 2014 e il 2023, è un altro attore chiave. Samsung Electronics, in particolare, ha investito pesantemente nella GenAI, sviluppando tecnologie che spaziano dalla produzione di semiconduttori all’elettronica di consumo.
La presenza di questi paesi nel panorama globale dei brevetti dimostra che, nonostante il predominio cinese, l’innovazione in questo settore è un fenomeno veramente globale.
Il rapido aumento dei brevetti legati alla GenAI ha implicazioni profonde per l’innovazione e la competizione globale.
Da un lato, è noto che la protezione brevettuale stimola l’innovazione, incentivando le aziende a investire in ricerca e sviluppo. Dall’altro, però, l’accumulo di brevetti in un tempo limitato in un settore specifico e strategico può anche portare a una “guerra dei brevetti”, in cui le aziende utilizzano i loro portafogli brevettuali non solo per difendersi dalla concorrenza, ma anche per bloccare o rallentare l’innovazione altrui.
L’espansione rapida della GenAI solleva poi anche una serie di sfide giuridiche ed etiche. Una delle questioni più complesse riguarda la proprietà intellettuale e la definizione di cosa può essere brevettato. Le leggi sulla proprietà intellettuale variano da paese a paese, e ciò che può essere brevettato in un contesto giuridico potrebbe non essere brevettabile in un altro. In buona sostanza, ci troviamo su una terra di frontiera della brevettabilità e certe invenzioni basate sulla GenAI potrebbero essere tutelabili in certi paesi, mentre in altri essere esclusi dalla tutelabilità.
Inoltre, la natura stessa della GenAI porta domande sulla paternità delle invenzioni, che in questi anni sono già in parte arrivate presso i vada uffici brevetti, senza ottenere una risposta univoca (si veda la vicenda dell’algoritmo inventore Dabus ideato dallo scienziato statunitense Dott. Stephen Thale). Queste questioni richiederanno probabilmente nuove interpretazioni legali e normative specifiche.
In conclusione, l’ascesa della GenAI sta trasformando il panorama dell’innovazione globale, e i brevetti sono al centro di questa rivoluzione. La Cina ha dimostrato una capacità straordinaria di capitalizzare su questa tecnologia emergente, diventando il leader indiscusso in termini di brevetti e innovazioni. Tuttavia, la competizione rimane intensa, con Stati Uniti, Corea del Sud e altri paesi che continuano a giocare un ruolo significativo.
Il futuro della GenAI e dei brevetti in questo settore dipenderà dalla capacità dei governi, delle aziende e delle istituzioni di ricerca di navigare le sfide legali ed etiche che emergeranno. Mentre i brevetti continueranno a essere un motore fondamentale dell’innovazione, i prossimi anni saranno decisivi per determinare come questa tecnologia influenzerà la società e l’economia globale.