La moda è moda, che si parli del mondo “umano” o di quello delle bambole, e non si fanno sconti.
Ha fatto discutere nelle ultime settimane un caso particolarmente interessante in termini di “fashion” e “IP” (Intellectual Property): le due facce di questa vicenda sono Barbie e Burberry, due nomi che rappresentano già un’icona, in un modo o nell’altro, nell’universo della moda. A partire dalla bambola più venduta al mondo, che con le sue sfumature di rosa e fucsia ha guidato gli stili di diverse generazioni. E a maggior ragione oggi, visto che il mondo di Barbie sta letteralmente per prendere vita, con i volti di Margot Robbie e Ryan Gosling, già acclamati protagonisti del nuovo film “Barbie” in uscita nelle sale proprio in queste ore.
Ma torniamo all’oggetto del contendere: galeotta fu la richiesta di Burberry di registrare il marchio BRBY, presentata allo USPTO a luglio 2022. Una domanda che pare non essere stata particolarmente apprezzata da Barbie (ovvero da Mattel, l’azienda di giocattoli statunitense che produce l’iconica bambola).
Motivo? Il marchio proposto dalla casa di moda britannica sarebbe troppo simile al nome Barbie, richiamandone illegittimamente la notorietà e rischiando inoltre di creare confusione nei consumatori. Non dimentichiamo infatti che il marchio “Barbie” è stato registrato anche per le categorie di abbigliamento e vestiti (non solo per giocattoli), e soprattutto che il brand Barbie sta tornando di grande attualità e moda in questi mesi grazie proprio all’uscita del film di Greta Gerwig.
Dopo un primo sondaggio con l’ufficio Brevetti e Marchi USA, risalente al gennaio 2023, Mattel a giugno ha deciso di presentare ufficialmente una domanda di opposizione allo USPTO per impedire la registrazione del marchio BRBY, spiegando che quest’ultimo potrebbe indurre i consumatori a pensare che i prodotti per l’abbigliamento, le borse e gli altri accessori Burberry siano in realtà associati alle bambole Barbie di Mattel.
A indispettire Barbie e tutto il suo entourage, poi, ci sarebbe anche la tempistica scelta da Burberry per il lancio del nuovo marchio.
Dopo qualche anno di appannamento, infatti, in cui la bambola per antonomasia era stata accusata di non rappresentare più l’ideale di donna moderna, l’arrivo del film con tutto il suo cast stellare ha rilanciato il brand, dando nuova linfa al fenomeno del cosiddetto #Barbiecore.
Quella del Barbiecore in pratica è una tendenza che predica uno stile “All Pink”, in cui ci si veste sulle tonalità del rosa o del fucsia dalla testa ai piedi, proprio come la Barbie, ed è un dato di fatto che molte celebrità (da Megan Fox a Paris Hilton), influencer (come Kim Kardashian o Hailey Bieber) e persino case di moda come Valentino sembrino perfettamente allineate sul riproporre outfit di questo tipo.
Ecco perché i più maliziosi sostengono che il timing di Burberry per il lancio del nuovo marchio BRBY sia quantomeno sospetto, visto il crescente ritorno a questa tendenza legato anche al lancio del film. E pensare che soltanto qualche anno fa, correvano i primi anni 2000, Barbie e Burberry coronavano un sodalizio d’amore che portò alla nascita di una bambola ad hoc in edizione limitata. Chissà che, dopo la rottura ormai evidente tra le parti, qualche collezionista lungimirante che era riuscito ad accaparrarsi “Barbie Burberry” possa ora vedere schizzare al cielo le quotazioni della sua bambola, che su ebay si vende oggi a partire da circa 200 Dollari.
Aggiornamento dell’ultimo minuto. A quanto pare l’opposizione è stata appena sospesa, in attesa di trattative tra le parti. Forse ne deriverà un accordo di licenza?
Del resto la moda non fa prigionieri, ma ama i riscatti…